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Simmetrie

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Seduto, la schiena dritta, solo al tavolo, tace.  La simmetria delle sue posate trasmette un senso di immutabilità o di disturbo possibile.  Nessun gesto di nutrimento può avvenire senza che quella simmetria venga interrotta, spezzata, distrutta.  Il bicchiere di vino rosso, non viene toccato e il suo livello di riempimento corrisponde esattamente ad un terzo di quello della caraffa d'acqua frizzante al suo fianco.  Guarda nel vuoto.  Pensa? Ricorda? Progetta? Non so dire.  La simmetria dei suoi silenzi non può essere spezzata da una interpretazione esterna.  Semplicemente tace e, forse, ricava, da quel silenzio il senso profondo del suo vivere.  Il vociare del locale – ne sono certo – non è per lui di nessun disturbo.  Sono su un altro piano le sue riflessioni. Un piano inclinato, obliquo, ruvido e tenace.  Lui ci si aggrappa, come lo scalatore su una parte verticale quasi liscia, approfittando di ogni minima asperità del muro per tenersi nel vuoto.  Per non cadere nell'abisso