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Dialoghi poetici coi Maestri 17. - Friedrich Schiller

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  [...] Riprendo con me la vita più pura dal tuo puro altare, riprendo il coraggio esultante della gioventù speranzosa. La volontà cambia sempre regola e scopo, in forma di eterna ripetizione si svolgono le umane azioni. Ma sempre giovane, in sempre mutata bellezza, o Natura devota, tu onori, pudicamente, l’antica Legge! Sempre te stessa, per l’uomo conservi in mani fidate, quel che il pargolo in culla, quel che il giovane ti confida, tu nutri al medesimo petto le cangianti molteplici età; sotto lo stesso azzurro, sopra lo stesso verde passeggiano generazioni, vicine e lontane, unite, e il sole di Omero -vedi!- ci sta sorridendo. (Friederich Schiller : tratto da "La passeggiata" – trad. di Nino Muzzi) ___________ Onorare Che significa, Federico, parlar di stagioni e del Tempo? Quale legge posa le sue mani sui volti senza piega dei nostri veri figli? Quale sacro altare ne raccoglie i vitali vagiti? Si completa ora l'antica legge, cosciente semmai che la neonata pupilla