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Due poeti allo specchio (Marco Brogi e Sergio Daniele Donati)

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  La solitudine della parola Non scrivermi. Nel partorirmi mi abbandoni alla possibilità di non essere riconosciuta. Stavo bene nel ventre dell’attesa. Ora tremo all’idea di non essere compresa. Marco Brogi - inedito 2025 La solitudine della parola I più non sanno che la lingua chiamata  madre ha nome Medea e che la parola-prole si salva sempre e solo per un mistico atto del poeta; per un'elezione,  per l'estrazione dagli infiniti territori del suono di una goccia di significato. Lo strumento del poeta  è l'alambicco e gli inchiostri non si seccano e nel silenzio prendono colore. Dire e non dire in fondo è lo stesso se si conoscono le formule in lingua antica che rendono sacra la scelta.  Dire o non dire in fondo è lo stesso se il grigio fumo  della contemporaneità offusca  di blasfema astenia pennini e carte.  Sergio Daniele Donati - inedito 2025

Due poeti allo specchio (Giorgia Mastropasqua e Sergio Daniele Donati)

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______ Mi vedi, è per te quest'ombra dell'effige non mi curo da vicino tutto è trasparente le intenzioni, in particolare ogni movimento rimanda un riflesso della chiave cui mi accordo è all'armonia che anelo nella vasta partitura nella voce, luminosa consonanza e mi assimila una voluttà sopita che ha il profumo della terra sotto i sassi che ha l'aroma della linfa dentro il ceppo dove ti ho cercato. ( GM ) ______ Che l’ombra canti sui nostri volti è forse un semplice richiamo, ma la danza delle lettere, il loro amoreggiare con un dio silenzioso e provocarne i mugugni antichi è l’anelito nei nostri lobi. Il nome che portiamo — non posso non darti ragione — è una corteccia ruvida sotto la quale cola il miele della legge del desiderio. E ci diciamo l’un l’altra in un bisbiglio bambino quanto manchino ai nostri passi le sabbie dei deserti della generazione. Eppure allora fosti presente davanti al pozzo, il sorriso arcano della Moabita, a tramutare le mie lacrime di p...

Due poeti allo specchio (Elisa Malvoni e Sergio Daniele Donati)

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El Matorral Scalare la latitudine  da un continente a un arcipelago dal Matorral a Castillo sui cayucos e sulle gambe. “ Bienvenidos ” alle cancellate bianche. All'arsura ancòra delle sabbie oltre questi confini di calce fino a un capanno di pietra col tetto crollato in altra pietra. In grembo al solo muro scuro sdraiarsi sotto un lenzuolo d’ombra ri-tirarlo a sé di ora in ora chiedere asilo alla longitudine. Inedito 2025 di Elisa Malvoni  Oh Salgari Il viaggio è dimensione ristretta senza spessore e lenta. Eppure proietta prismi di sogno nel regno dei nostri desideri. Mi allungo anch'io orizzontale al suono delle tue parole e chiedo ritmi tribali; un tuffo ocra nell'antico. Resto qui, l'occhio velato  da nebbie lombarde. Inedito 2025 di Sergio Daniele Donati 

Due poeti allo specchio (Michela Silla e Sergio Daniele Donati)

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  Fai di cristallo ogni fuga che nascondo – sono cieca al vero – cuore senza fondo di muschio e pietra. Lo scirocco benedice la riva – ma tu chiedimi del maestrale che agogna l'orizzonte, il cielo fermo sulla linea del mare, la sua terra, la sua culla                                       da perdonare. inedito - 2025 - di Michela Silla Nei nomi del vento  io mi perdo. Mi affascina il canto corale  degli alisei ,  e quel loro odorare  di schiuma e  di pensieri mai conclusi. E non ho domande da porti se non la preghiera  di un ascolto soffuso, di ciò che è prima d'ogni nome; tu e io, muti  e mitigati  dal suono di un soffio la cui eternità  è fuori dal simbolo. inedito - 2025 - di Sergio Daniele Donati ______ NOTIZIE BIOBILIOGRAFICHE Michela Silla , nata a Cagliari nel 1984, è laureata in Lettere e ha conseguito il Dottorato di Ricerca  in F...

Due poeti allo specchio (Sergio Daniele Donati e Luigi Cannillo)

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  Autoritratto di Sergio Daniele Donati IL SOGNO (testo inedito 2025 di Sergio Daniele Donati) Mi pareva allora di giocare a dadi col cielo di tendere il suono del silenzio in iperboli color ocra. Era un sogno il cui risveglio succhiava poi nettari da un lingua in lenta diluizione. Sull’albero il ramarro rideva e roteava la coda a indicare il ruscello color petrolio dei miei pensieri. Ero solo, e solo sei tu, soli siamo noi, ogni notte a decifrare lingue e stilemi di chi non parla.        Il primo passo del sognatore        è quello che tacita il canto;        l’ultimo, al contrario, ne riprende       la melodia; da uno spartito evanescente. Foto di Tiziana Grassi (testo inedito 2025 di Luigi Cannillo) In sogno non siamo mai veramente soli c’è sempre un paesaggio una folla, altri noi cellule a vigilare e attraversare confini o ci riflette uno specchio ci vigila una foto nella camera che intanto prende l...

Due poeti allo specchio (Mara Venuto e Sergio Daniele Donati)

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  Sfuggire al trascinamento del corpo nello spazio, alla testa come raffigurazione alienata di ciò che è incorruttibile. Il nostro giustificarci di fronte alla vita, una volta e non altre, ci ha condotto alle foglie del cedro, agli aghi nutriti dalla linfa. Pur non volendo lasciare un rifugio per il distacco, passeremo alla terra e al suo riconoscerci. (inedito di Mara Venuto - 2025) Una cadenza lenta  – una caduta controllata – governa la nostra dimora nei modi verbali dell'infinito, là dove il corpo si fa scaglia, scheggia nero-ossidiana  di intuizioni che non ci appartengono. È il territorio inesplorato, il limine del non presente tra passato e futuro dove le nostre memorie vegetali plasmano maschere d'argilla  sacra grigio-speranza  e profumi d'agrumi  incontrano il canto atonale  della cannella e della mandorla. Nei modi verbali dell'infinito si cullano sinestesie nascoste, (e tu, e io) e noi sfioriamo la pelle di tartaruga di un altro che bussa c...

Due poeti allo specchio (Gabriella Montanari e Sergio Daniele Donati)

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    Lettera a babbo pitale (poesia inedita di Gabriella Montanari - 2024) Voglio che tu pianga la fine del fiore che tu senta il peso dei colori che tu vada dove il mare canta l’affanno del neonato l’equilibrio dell’aria il pensiero del cervo sentire le spalle gonfie di memorie avere la scorza dei duri e dei cedri sfregare la tua barba tra le mie gambe la pace con i natali ingordi la pace con i morti mai risorti. Al dio burlone (nel bosco) (poesia inedita di Sergio Daniele Donati – 2024) Mi hai insegnato il pianto della pelle il grido muto del ramarro e le striature cieche  nelle venature delle foglie, ma, prima di quell'ultima lettera, che avrebbe resa completa ogni mia comprensione, ti sei celato dietro a cortecce antiche sperando in un gioco a rimpiattino con la mia zoppia.       [E invece sono rimasto lontano      dalla tua tana      ad ascoltare il vuoto      della tua assenza,      così, per ...

Due poeti allo specchio (Cinzia Coppola e Sergio Daniele Donati)

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    Destinazione Galapagos (di Cinzia Coppola – inedito 2024) Aurora di materia ingannevole, un motivo fatto a onde ci sveglia. Difficile dire di quella percezione visiva, soprattutto è rumore, frecce di parole -trasparenti, stimolo primitivo per immaginare alla perfezione, lampi residui del pensiero. Poi basterà sederci sulla riva a guardare i nostri sogni, li vedremo rifrangersi come flutti nel mare, e bagnati entrarci negli occhi. Destini (di Sergio Daniele Donati – inedito 2024) Restiamo immersi nelle striature corallo di un cielo che impera — soglia mutabile dei nostri desideri trasmutati in sogno — L'occhio del mondo sulla nostra pelle è stimolo e lenimento al bruciore della parola. Restiamo fermi e capaci dell'ascolto senza intenzione del ramarro e della poiana.