Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Yehudah Amichai

(Redazione) - Speciale "Mediterraneo" - Il Mediterraneo come soglia anche ebraica: Amichai, Someck e i Salmi - di Sergio Daniele Donati

Immagine
Foto di  Sara Groblechner  su  Unsplash Tra “Mayim”, “Shamayim”, “Ghematria” e la lettera מ (M-E-M) Il Mediterraneo , nella tradizione ebraica e nella poesia israeliana contemporanea, non si configura semplicemente come spazio geografico, bensì come luogo simbolico e teologico.  Esso rappresenta una sorta di soglia : tra acqua e cielo, tra caos e ordine, tra corporeità e trascendenza, tra elevazione ed abisso. In questo breve studio cerchiamo di analizzare tre prospettive tra loro complementari: la poesia di Yehuda Amichai, la scrittura di Ronny Someck, e la voce liturgica e poetica dei Salmi (Tehillim). Attraverso l’analisi linguistica , etimologica e ghematrica 1 delle parole mayim (acqua/acque) e shamayim (cielo/cieli), si intende qui restituire poi, almeno per cenni, la densità semantica e simbolica del Mediterraneo come figura liminale anche, ma non solo, nella cultura ebraica. 1. Etimologia di “ Mayim ” e “ Shamayim ” La parola mayim ( מַיִם ), “acque”, è m...

(Redazione) su "Auschwitz" di Yehuda Amichai

Immagine
Dopo Auschwitz non c'è teologia: dai camini del Vaticano si leva fumo bianco, segno che i cardinali hanno eletto il papa. Dalle fornaci di Auschwitz si leva fumo nero, segno che gli dèi non hanno ancora deciso di eleggere il popolo eletto. Dopo Auschwitz non c'è teologia: le cifre sugli avambracci dei prigionieri dello sterminio sono i numeri telefonici di Dio da cui non c'è risposta e ora, a uno a uno, non sono più collegati. Dopo Auschwitz c'è una nuova teologia: gli ebrei morti nella Shoah somigliano adesso al loro Dio che non ha immagine corporea né corpo. Essi non hanno immagine corporea né corpo. di Yehuda Amichai  BREVE NOTA CRITICA Questa di Yehuda Amichai, sommo poeta israeliano, è a mio avviso la prima (in senso temporale e di importanza) riflessione poetica sul significato di Auschwitz, non tanto nello strazio di un popolo costretto a ridefinirsi attorno alla somma assenza di D.o,  quanto su un riflesso (si riflette su un riflesso, si), simile a q...