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Silenzio nella penombra

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La penombra non necessita di parola; raccoglie sempre possibilità silenziose di descriverne il perimetro. L'area - votata al ritiro - resta afona; così, per scelta. _____ Foto e testo - inedito 2023 -  di Sergio Daniele Donati  Foto e testo - inedito 2023 di Sergio Daniele Donati 

L'ascolto del silenzio

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L'ascolto del silenzio si compone di frammentazioni scomposte, di elencazioni senza termine di suoni invadenti. Il silenzio non è altro che un   eppure che si sovrappone al brusio della vita; il basso continuo d'una intuizione feconda; il direttore d'orchestra della sinfonia delle stagioni.

Nel deserto della parola

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Li ho percorsi tutti i luoghi dell'oblio dove la parola prende  la forma del cardo e diventa spina e sangue; non solo per il pavido.  E ho camminato su pietre aguzze, sostenuto da un solo silenzio, da una tenace visione: il luogo da percorrere nel silenzio, - ove si secca ogni dire - non è la mia dimora. La terra e gli inchiostri  che mi avevi promesso erano lontani, ma tenevo già pronte  nelle tasche della sacca le mie pergamene e i miei pennini: il luogo dove scriverò del silenzio percorso, là sarà la mia dimora.

Due poeti allo specchio (Elena Deserventi e Sergio Daniele Donati)

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Chiedi al mio silenzio se parla coi fantasmi e lascia rivoli di parole sfatte livide anche al latte di Selene appese a stralci di lucciole estreme Chiedi al mio silenzio se parla a chi lo sente entrare nell'impervio defluire nelle gocce di lacrime o pioggia fino all'oceano cupido dell'orizzonte Non chiedere nulla se la tua scelta è soffocare il non detto con zeppole di segatura e torsioni ininterrotte da insetti devastanti Chiedo al mio silenzio la clausura in un eremo tra nuvole gonfie di morbidezza un nido d'aquila Il volo a baciare la luna l'occhio a cogliere il sole Vietato ogni suono umano non chiedermi ormai del mio silenzio Elena Deserventi - Inedito 2021 Non pongo domande a un silenzio che impera sovrano e si stende come coperta di lino sacro  sui miei singulti, sulle colle -per diluirle- che attaccano al palato parole mie sdentate. Non pongo domande a un silenzio che si fa miraggio e oasi per la mia sete di ritorno e mi bisbiglia piano in lingua arcana moni

(Redazione) Lo spazio vuoto tra le lettere - 01 - Un sacchetto di biglie

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  A cura di Sergio Daniele Donati "Scrivere" foto di Sergio Daniele Donati Cosa sia lo spazio e come la nostra coscienza lo possa abitare  è una questione sempre aperta. E, quando per spazio si intende l'universo complesso che il foglio bianco rappresenta per chi scrive, le domande si fanno pressanti.  Con quali (e quanti) segni vorrò arare quel territorio vergine? E quali semi decideremo di piantarvi? Quali significati vorremo lasciare nel dominio del non detto? E quanto -e come-  l'indicibile  condiziona quell'impulso magmatico e rivelatore che chiamiamo scrittura ? La parola sorge da un universo evanescente dai contorni indefiniti. E scrivere non è solo un gesto bambino, come quello di chi mette voraci mani in un sacchetto per estrarne parole, quasi fossero biglie. Allo stesso tempo scrivere rappresenta proprio quel gesto, nutrito però da una consapevolezza antica.  Spesso in chi scrive, specie se poesia, la scrittura si manifesta come una luce, un abbaglio su

Il gesto del Silenzio (2)

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Il gesto del Silenzio abbaglia solo chi non interpreta. Il fremito d'un occhio bambino trattiene nella pupilla la mistica della penombra, prima che la parola profani con fuochi fatui ciò che deve essere taciuto.  Chiude le labbra e indica la pupilla - il gesto del Silenzio - e diffonde significati  come essenze  d'ambra e sandalo.

Il gesto del Silenzio

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  Che sia  un dito sulle labbra il gesto del Silenzio è l'abbaglio di chi non interpreta. Il gesto del Silenzio è nel fremito dell'occhio, che vorrebbe dire.