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Visualizzazione dei post con l'etichetta Jonathan Rizzo

(Redazione) - Speciale "Mediterraneo" - "Memorie di un marinaio " di Jonathan Rizzo

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Foto di  Sara Groblechner  su  Unsplash Ph. Dario Ignani Premessa Il mio nome è Edmond Dantès e sono un marinaio. Queste sono le mie memorie. Devo ogni cosa al mare. Mi ha insegnato ad essere uomo, mi ha dato la vita. E per farlo mi ha strappato dal cuore ogni respiro e profumo precedentemente conosciuti. Ho vissuto tre vite, tutte in mare, tutte nel Mediterraneo, tutte battezzate da isole, ma chiamiamole scogli in questa casa d'acqua nutrice feroce. Ogni scoglio nasconde ad attenderti una lezione come fosse un tesoro. Se sono divenuto l’uomo che sono adesso lo devo a quello che mi hanno imposto ed ho imparato all’isola d’Elba, all’isola d’If e all’isola di Montecristo. Ho studiato a memoria carte nautiche che nemmeno le contemplavano, ma io ho imparato a conoscerne i segreti e loro hanno vivisezionato i miei. Ma andiamo con ordine, in mare comanda l’ordine. In una tempesta è l’ordine che può salvarti la cucuzza. Sempre che Dio lo voglia. § Capitolo I - L’isola d’Elba Ave...

(Redazione) - Le quattro stagioni di Jonathan Rizzo - AUTUNNO

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  Jonathan Rizzo ritratto da Dino Ignani __________ I. -  FORMICAIO, FORMICHE E FORMICHIERE Fare buio celere nei meriggi spenti d'autunno mentre lenti passi sotto nuvole gravide di memorie grigie e stanchezze sudicie arrancare. Il finestrino è un diversivo omaggio col biglietto. L'umanità non ha prezzo, è fuori mercato. Rallenti, uccelli neri volano bassi. Un uomo in sedia a rotelle tira fuori pendula la salsiccia per orinare sul bordo della via. Il cane di fianco fido fida guardia guarda me seduto osservatore in movimento inchiostro che scalpita e ribolle. Ribelle stacco. Passeggio controluce artificiale di città e cittadini, formicaio, formiche e formichiere. Svolgimento. La Polizia di Stato lo ha braccato, fermato, circondato, intimato, accalappiato. Lui, ruote/cane/pene, appare affatto intimorito. Ride sprezzante piuttosto, ai musi duri intessuti scuri di chi lo circondi a tenaglia per oltraggio al pudore ed alla sua sopita veglia. Particolare : Pedig...

(Redazione) - Su "Dichiarazioni di guerra" di Jonathan Rizzo (edizioni Progetto Cultura, 2023) - nota di lettura con estratti dalla raccolta di Sergio Daniele Donati

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Jonathan Rizzo è poeta elbano di nascita e parigino per elezione. Il dato, ricavabile da ogni sua biografia, potrebbe apparire poco rilevante ai fini di questa breve nota di lettura, Invece a parer nostro, in un certo senso, né è il centro - o uno dei centri. Esce per i tipi di edizioni Progetto Cultura , infatti, la sua raccolta Dichiarazioni di guerra, che è formata di undici componimenti nei quali il poeta letteralmente e molto esplicitamente  dichiara aperto il conflitto con  un certo mondo (ma anche modo) poetico, o di contorno alla poesia...e non solo. Appare evidente che già la scelta del titolo ci trascina verso un modo  d'essere, forse prima ancora che di scrittura, che ha uno sguardo laterale e volto al passato.  Infatti la Dichiarazione di guerra   - così come la sfida a duello - è atto che si richiama ad un passato ormai lontano.  Gli attuali conflitti principiano infatti  per fatti concludenti e senza dichiarazioni di intenti....

Tre inediti di Jonathan Rizzo

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COLOMBELLA ROTTA Non è l'amore a portare al suicidio, ma l'odio. L'odio veleno di vele grondanti miele, olio che esaspera ad astra le papille gustative straccia i tendini specchi alle farfalle riflessive. Osservavo ricadendo nel cielo di gomma la pioggia che scivola nella moviola del quarto piano. Nuvola morbida sull'asfalto romano spietato intervallo pubblicitario dalla vita, virgola ed apostrofo sparite. Sparano alla colomba da tutte le direzioni. Rose dei venti a bussola ed ago impazzite, per essere sicuri che non sopravviva nello schianto sul fondo della pagina d'asfalto. per Ilaria Palomba, nella settimana della sua vita FIORI DI PANE E MATTONI A Te che sei l’albero della vita. Il ricordo grida profumo di pane, mattoni in pasta nella casa di pace. Tu che sei conto sulle dita delle ore a girare, sole nel cielo nelle domeniche stanche, tenero mare. Per Te che mi hai insegnato ad amare sulla punta del cuore, come il cassero nella tempesta gridare. Questo nostro a...