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Estratto dalla silloge "L’'ultimo ermetico" di Simone Magli (Puntoacapo Editrice, 2021) con nota di Lettura di Sergio Daniele Donati

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Siamo davvero lieti di poter pubblicare un estratto dalla silloge di Simone Magli "L'ultimo ermetico" (Puntacapo editrice, 2021) Raccolta davvero interessante e originale nel panorama poetico contemporaneo, nel leggere questi versi sembra di ritornare ad una ben precisa tradizione poetica in cui la parola si fa veicolo principalmente di un silenzio capace di comunicare contenuti.  Quella di Magli è una scrittura che contiene un duplice paradosso creativo molto fecondo. Da un lato ci riporta alla sorgente silenziosa di ogni dire, ossimoro questo che nessun poeta che aspiri a una scrittura alta può ignorare, e dall'altro sembra ricordarci, così facendo, che la parola non è solo contenuto: anzi una delle su funzioni primarie è quella di sapersi rendere contenitore dei messaggi del Silenzio. Chi vi scrive non saprebbe dire se questo sia ermetismo nel senso che comunemente si dà di " adesione a una precisa e storicizzata corrente poetica ".  Certo è che il poeta

Due poesie di Denata Ndreca in occasione della Festa della Mamma

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  1 Sublime È lì che sono piegate le notti insonni, le lenzuola bianche ricamate della nonna, il profumo invadente della lavanda viola, l’odore inconfondibile del tabacco conservato nella busta di carta marrone, le unghie ingiallite, il tic-toc di un vecchio bastone. È lì che posano i sogni di una gioventù lontana, il corredo dentro il bauletto, la camicia da notte che aspetta la sua prima volta. È lì, è lì che sono piegate le giornate stese sotto il caldo sole di un’estate che lascia il posto all’inverno. È lì piegato, l’immagine di quel ventre gonfio di te, di te quando eri piccolo. È lì che sono piegate le tue gioie, i tuoi dolori, la tua – sua paura, i tuoi – suoi amori. Lì, nelle rughe del volto sublime  di tua madre. 2 Fiore bianco Stanche le mie mani stringono vuoto. Ora, grigia è di già la mia fronte. Tu sempre fresca – madre – fiore bianco nato nella valle del mio monte. NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE Denata Ndreca – Scutari 1976. Poeta, scrittrice, giornalista albanese, interprete, p

Nascite (Oblivion)

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La nascita di un figlio - d'un libro, d'uno sguardo - non è mai casuale. Segue intrecci decisi ben prima del nostro primo respiro. La vita, lo sai, trova origine nella terra. Fango e aliti divini, questo siamo. E il nome che diamo al nostro Dio - che contenga la dolce desinenza EL o sia la brugola dei nostri motori - ha sempre la leggerezza d'una foglia. È sempre l'Altrove a indicarci la matassa e l'Antico a guidare le nostre pazienti dita - ci sono nodi indistricabili ma poco importa; pesa invece l'attitudine testarda e contadina a sollevare zolle - "Come nacque il nostro amore?" mi chiedi. E sai bene che sarei più abile a parlar della sua fine - è questo che faccio nei miei versi zoppi -; tu sei altrove e mi indichi la matassa dell'origine e mi obblighi a un passo indietro - guardando avanti - Un passo di tango sobrio, senza acrobazia né espressione, o intreccio di gambe. Io non so come, so che nacque quando l'ultima stella - alcuni la chiama