Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta inediti

Tre poesie inedite di Elena Mearini con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

Immagine
Elena Mearini Chi vi scrive sostiene da sempre  - lo sapete - che una visione   funzionale o finalistica della poesia sia quanto di più deleterio si possa cercare.  Figlio del Fedro di Robert Pirsig de Lo zen e l'arte della Manutenzione della motocicletta  e dell'antica saggezza del pensiero ebraico e nipponico, so bene che la Qualità,  come un manto invisibile, copre le nostre azioni, pensieri e parole, al di là della finalità con cui li esercitiamo.  Non si " scrive per (l'oggetto mettetelo voi)"   in poesia, ma si vive la scrittura come fenomeno di attraversamento profondo; di ascolto delle voci della alterità dentro di noi.  Lo diceva il grande Maestro Giuseppe Ungaretti in una famosa intervista (la potrete trovare a questo  link ): " Si fa poesia perchè occorre   farla". La scrittura come impellenza , come esigenza , come fenomeno di attraversamento del proprio corpo  che il poeta non può che osservare nella sua crescita ed espressione, dentro d

Poesie inedite di Emanuela Mannino

Immagine
Siamo lieti di poter pubblicare tre poesie inedite della poeta Emanuela Mannino in cui emerge la sapiente capacita dell'autrice, attraverso l'uso del modo infinito e della tecnica dello "stacco d'immagine" di trascinare il lettore in un altrove non straniante ma del tutto prossimo al nostro sentire, anche quotidiano.  Il simbolo in queste composizioni assume la funzione piena di rivelare "il dissimile per similitudine", in un apparente gioco di ossimori che rende chi è capace di andare un po' a fondo nel testo sommerso da una calda sensazione di stupore.  E il modo infinito, lo si sa, ha appunto la funzione di ricordarci l'esistenza di un non tempo nell'espressione poetica; di un luogo di "apparente eterno presente" in cui molti dei nostri non detti possono manifestarsi. Per la Redazione de Le parole di Fedro il caporedattore Sergio Daniele Donati _____ Meriti una stanza di luna piena dove poggiare i frammenti di sogni vederli acces

Cinque poesie di Maurizio Meschia tratte dalla raccolta inedita "Sussurri d’ombre" - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

Immagine
  "Quando il simbolo canta, lo sguardo si fa muto" Queste parole mi sono sorte spontanee leggendo questi estratti dalla raccolta poetica, ancora inedita, di Maurizio Meschia "Sussurri d'ombre" che mi hanno letteralmente trascinato in lande allo stesso tempo già visitate e straniere. Se c'è una cosa che della poetica di Meschia mi ha sempre colpito è la dinamica tra una certa estraniazione e lo stimolo al ritorno : una sorta di dialogo interiore tra un vissuto che porta via e la consapevolezza di un percorso a ritroso,  guardando in avanti come quello di chi, allontanandosi da qualcosa, rifiuti di volgergli  le spalle ma cammini all'indietro, quasi a non voler perdere il contatto con ciò che abbandona.  Poesie di questa fatta e maestria sono davvero rare, perché trasmettono a chi le legge il senso di una puntigliosa e rarefatta ricerca che non trascura mai il particolare per una mera descrizione d'insieme. Simbolo , lo si sa, è ciò che ci permette la

Poesie inedite di Anna Segre

Immagine
  Siamo lieti di poter pubblicare due poesie inedite di Anna Segre, poeta che da sempre seguiamo con interesse e la cui scrittura si caratterizza per essere - in un certo senso un unicum nel panorama poetico contemporaneo -  luogo di incrocio e scambio tra la quotidianità di oggetti e momenti e l'elaborazione psicologica e interiore della loro presenza. È qualcosa che si situa ben oltre il mero "descrizionismo" che tanto affetta il contemporaneo poetare, per collocarsi in un altrove in cui vige l'imperativo etico alla rielaborazione e allo scatto di coscienza della poeta ma anche - e soprattutto - del lettore che tra le righe si trova felicemente spaesato, alla ricerca di un Sé in evoluzione e innalzamento. Leggere Anna Segre significa, in un certo senso, e sicuramente per chi vi scrive, vivere il valore positivo della "frammentazione" quando incontra la spinta alla ricostruzione della propria interiorità partendo dal particolare, e senza appello ad una mal

Tre poesie di Lara Pagani nella traduzione del poeta Davide Zizza

Immagine
  Das ist schon Schnee von gestern, so weiß war er nicht sowieso von Anfang an. Jetzt fahre ich allein denn ich weiß dass ich nie mehr darauf rutschen kann — die Sonne scheint wieder seit letzter Nacht. Poesia di Lara Pagani - 2023 ___ Neve di ieri È già di ieri questa neve; così bianca non lo era comunque fin dall’inizio. Da sola in auto, la guida si rinfranca: mai più scivolarci sopra il buon esercizio – da ieri sera splende un Sole propizio. Traduzione dal tedesco di Davide Zizza - 2023 _______ Wie lange kann man warten? Das weiß keiner noch, oder vielleicht doch: das weiß ich! Man wartet ein Leben lang, solange man warten kann auf die eine Frage, die Sinn macht: « Wie geht es dir, bist du glücklich  auf dieser verdammten Erde?  Wenn nicht, hab' bitte keine Angst! Ich bin bei dir, werde  bei dir sein, in aller Ewigkeit! » Poesia di Lara Pagani - 2023 ___ Aspettare sì, ma quanto tempo? Nessuno tutt’ora lo sa, o forse sì – di certo io lo so! Per una vita intera resti in bilico, i

(Redazione) - "La poesia non ci salverà" (riflessioni di poetica, pensieri e testi di Valeria Raimondi)

Immagine
LA POESIA NON CI SALVERÀ (Siamo consapevoli della follia della vita. Perciò scriviamo. Sapendo che la parola non cura, intravedendo la guarigione, ammettendo l’incurabilità) 1 Nell’arte o, meglio, nell'atto creativo, la pena coincide con la cura : la pena è quella che viviamo ed attraversiamo, è nella dimensione dell’essere, nel trascorrere tragicomico degli eventi; la cura è nella lucida consapevolezza della follia della vita, che pur non vogliamo rinnegare. La narrazione poetica è il luogo della cura . Ma la poesia e la scrittura sono salvifiche non come mero sfogo personale ma perché, per loro natura, mostrano un orizzonte più vasto, una dimensione altra che può comprendere e salvare dalla follia dell’esistere, ma mai potrà… normalizzare. Perciò io difendo il diritto alla cura , ma anche quello all’ incurabilità. Si scrive nel mezzo, sospesi su un ponte, intravvedendo la guarigione: non si potrebbe mai più scrivere, una volta attraversato il ponte, perché solo da lì lo sguardo

Cinque poesie di Raffaele Floris tratte dalla raccolta inedita "Monete fuori corso"

Immagine
  _______ Procedere per scheg ge Non per la morte, solo per la vita si estinguerà la luce dell’ibisco che si è incurvato al tedio dell’estate. Cos’è questo procedere per schegge che infiammano le notti di catrame? Cos’è questa progenie di fantasmi che puntano sul vizio delle carte per vincere la sorte e condannarci a un coro petulante di cicale? L’estate muore, come le sterpaglie che bruciano nei campi, presidiati dal volo ininterrotto dei piccioni. I giorni sono pelle di serpente raccolta dal signore dei rottami. Chissà che ne faremo dell’autunno, quando verrà a picchiare sul battente, chissà se piangerò nelle tue mani. Tienila accesa tu quella lucerna, non dare corpo all’ombra che rimane. _______ Frammenti Non dare corpo all’ombra che rimane perché è un sentiero inutile, una strada che non ha sbocchi. Viene per frammenti l’autunno e si fa beffe delle imposte che sbattono, dei giochi abbandonati allo sconforto della tua cantina. Ma noi sappiamo bene di quell’ombra che sempre ci accomp