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Parole di menzogna

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Foto di Sergio Daniele Donati Il mal vedente spesso s'inventa  un colore per la sua iride  e fa che il verde smeraldo  accolga con un sorriso  il buio profondo  delle sue visioni sfocate. Oppure tinge di rosa un cielo minaccioso, per non vedere - un visionario astigmatico, un descrittore dell'inesistente. Lo stesso faccio io,  poeta allo specchio, quando prego che la parola   copra come vello sacro la balbuzie dei miei sentimenti e i belati caprini della mia anima - un incisore di menzogne  su pergamena anticata, Caino per sé stesso. (Sergio Daniele Donati - inedito 2021) Foto di Sergio Daniele Donati

Yehoshua - Il lettore allo specchio

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  Con Yehoshua ho sempre avuto un rapporto altalenante. Pur considerandolo uno dei grandi della letteratura ebraica e mondiale del secolo ho avuto non poche battaglie interiori con la sua scrittura.  Alcuni dei suoi romanzi li ho adorati alla follia, altri lo trovati di difficile digestione. E spesso sono proprio questi che mi hanno dato poi più da riflettere.  Yehoshua per me è come una montagna da scalare, ecco. Questa intervista diciamo che mi ha dato non pochi picchetti e corde e ramponi di comprensione e in alcuni passaggi mi ha rivelato la natura e l'origine di alcuni miei blocchi di lettore.  Così tanto che mi è venuto il desiderio di rileggere alcuni suoi romanzi. Ad esempio la sua distinzione tra monologo interiore e stream of consciousness mi ha illuminato su alcuni passaggi de L'amante. E la sua netta statuizione  "Per me l'irrazionalità è una minaccia e in letteratura mi sembra sempre una sorta di posa, di artificio", apre voragini dense di significato