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Visualizzazione dei post con l'etichetta Antonio Nazzaro

Hiram Barrios - Raffiche (aforismi) - con Traduzione di Antonio Nazzaro e Hiram Barrios e nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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  Le parole di Fedro  è una realtà sempre attenta alle diverse forme espressive che coinvolgono la parola e che dalla parola stessa traggono nutrimento. Allo stesso tempo  Le parole di Fedro  è una realtà che aspira a cogliere dall'ambiente letterario (ed artistico in generale) respiri che vadano oltre i confini di una italianità che è allos tesso tempo campo e fertile confine. In altri termini, l'attenzione alla parola, su queste pagine non si riduce mai soltanto all'espressione poetica e, tantomeno, alla sola espressione italiana.  Prima della parola è il suono, e il suono è sempre del dominio universale dell'Uomo, al di lùà dei confini, che pure esistono. È per questo che siamo davvero lieti di poter accogliere degli aforismi di Hiram Barrios , autore messicano dai tratti di scrittura del tutto peculiari ed unici.  Come vedrete sono aforismi che del canone aforistico (incisività, pienezza, essenzialità) non disperdono alcun elemento costitutivo. Tuttavia...

(Redazione) - Amerinda - 03 - Domingo Alfonso, il poeta dell’uomo comune

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di Antonio Nazzaro Negli anni 50 la Cuba pre-rivoluzionaria vede apparire sulla scena poetica un personaggio che, probabilmente senza volerlo, si trova a costruire un ponte tra l’isola considerata una colonia nordamericana e l’isola che diventerà il simbolo della libertà non solo in America ma in tutto il mondo. Si tratta di Domingo Alfonso, decano della poesia cubana. In un momento di cambiamento epocale Domingo Alfonso sceglie di essere il cantore dell’uomo comune. Domingo, di colore e giovane architetto. Dopo un esordio con una silloge di poesie in rima, già nel 1959 annuncia la sua “sospensione di giudizio” e -allo stesso tempo- un sentire poetico carico di sentimenti profondamente semplici. È un negro: sa chiaramente a che mondo appartiene e, per la sua epoca, è quasi una rarità, frequenta l’università diventa architetto, professione che eserciterà per tutta la vita. (1) I fiumi sono lunghi e tremendi, come frustate, o come serpenti senza fine, o come le pene della razza negra, o ...

(Redazione) - Amerinda - 02 - Roberto Fernández Retamar: la tenerezza della rivoluzione

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  di Antonio Nazzaro Storia, tempo, poesia: giocheremo un’altra volta queste carte. Non so se si usa iniziare un articolo con un’epigrafe però il poeta di cui mi accingo a parlare ha segnato un punto di non ritorno nella poesia cubana. Retamar ha postulato i nuovi luoghi della poesia cubana e messo in crisi le forme della poesia pre-rivoluzionaria. In un breve testo del 1959 intitolato “Altra uscita del Don Chisciotte” afferma: La poesia oramai non si confeziona laboriosamente in matrimoni segreti tra la pagina bianca e il sogno schivo, ma diventa l’incredibile quotidianità della nostra vita” e poi ancora: “negano la libertà e la verità della poesia: gli “enigmi”, si capisca quelli falsi e gratuiti; “le borie barocche; “le bolle del sogno” e la “acute audacie”. E chiude il discorso con questa frase con: “Da subito, all’iniziare l’anno, è iniziato il regno dell’evidenza”. Il primo di gennaio del 1959 Retamar scrive questa poesia: 1   L’altro (Gennaio 1. °, 1959) Noi, i sopravvi...