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Visualizzazione dei post con l'etichetta Anna Rita Merico

(Redazione) - Muto Canto - 23 - Di un dialogo con immagini fermate in parole per e con Angelo Curcio.

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  di Anna Rita Merico  A proposito dell'opera di ANGELO CURCIO  "Terramare"  (Editrice Zona-level48, Genova 2022),  con prefazione di Costanzo Ioni. Un testo che si nutre di un poetico-viaggio in remote cartografie generate a sud. Cartografie intramate di luci e di soglie, di madri e di armonie, di sentieri e ricerche di bussole. Angelo Curcio rinnova gli antichi saperi legati alle sapienze degli apprendimenti della navigazione notturna facendone tratto lirico-esistenziale di adamantina bellezza. La navigazione notturna di questo Autore è l’attraversamento delle perigliose acque in cui immergersi senza bussole al cospetto delle Scille e delle Cariddi che emergono dai e nei gorghi della Vita. Potenze da aggirare per nuove rinascite e la poesia resta l’unico autentico linguaggio per dire di tale materia. Se le Scille e le Cariddi dei gorghi presenziano al movimento della scissione del pensiero, della frammentazione della parola, la poesia ha il potere di ri-armoni...

(Redazione) - Lo spazzino e la rosa - nota di lettura di Annarita Merico a proposito di Michel Simonet

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  di Anna Rita Merico …So che a qualcuno può sembrare strano, ma a me piace davvero spazzare, ripetere gli stessi gesti, spingere il carretto, raccogliere mucchi di foglie, raschiare un tappeto di neve, spaccare il ghiaccio. Sono piaceri fisici e naturali che, in prima istanza, non devono niente alla filosofia, all’idealismo, al masochismo o all’abnegazione, ma sono pilastri di spiritualità e presuppongono una forma di grazia… la strada ci rende semplici…Abbiamo la capienza di un ditale o quella di una cisterna? Ciò che conta è la pienezza . 1 Michel Simonet: ascoltarne la scrittura ossia, passare attraverso strettoie esistenziali che sanno di decisioni e di visioni. “… Simonet è nato a Zurigo nel 1962 e risiede a Friburgo con la moglie e sette figli…Nel 1986 sceglie per vocazione il mestiere di spazzino nella città di Friburgo… ” 2 Da una posizione particolare -alla guida del proprio carretto, quello di uno stradino- gestisce il giardino della propria rosa attraversando una pozio...

(Redazione) - Nerio Vespertin: subappaltare il futuro - nota di lettura di Anna Rita Merico

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  Nerio Vespertin: subappaltare il futuro di   Anna Rita Merico Bella questa scrittura poetica che s’incunea nelle crepe del quotidiano rendendolo trasparente a sé stesso. Ne porta narrazione di battito e di vena pulsante capace di seguire dati e impulsi visivi impacchettati in lampi di sguardo. Sono lampi di sguardo posati su un volante, su di una sigaretta, su copertoni d’auto, su lampioni. E’ sguardo che tocca oggetti lasciandoli al loro posto. E’ realtà che tocca ma non è toccata. Qualcosa si è arreso alla realtà. Sono lampi accesi nel freddo di luce che trema, su un tempo sospeso, in un silenzioso urlo quotidiano impastato dall’immobile dell’infinita, snervante ripetizione. Parte IV Automatica automobilisti bloccati in un ingorgo-tangenziale di Bologna; primavera 2012. Speranza, si. Nel tritatutto dell’identico a sé, un filo torce idea di ciò che potrebbe, sarebbe, verrebbe, farebbe, sognerebbe, andrebbe. Tutto s’accuccia e si mostrano le brezze, i geli, gli alibi per ci...

(Redazione) - Muto Canto - 22 - Attraversare la metamorfosi in epoca contemporanea

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  di Anna Rita Merico  Attraversare la metamorfosi in epoca contemporanea. Consentirle di dire il desiderio di umanità e seguirne i necessari attraversamenti per sentirne rimbombare la necessità di voler sgusciare via da ogni nicchia di presente conosciuto, dato. Ingeborg Bachmann (1926-1973), Paese di nebbia pubblicata nel 1954. Giunge come frusta questo verso.Stacca da ogni realismo e trasporta in una radice di trasparente visionarietà accesa, metamorfosi lapidaria. Mondo nel mondo. Nulla è al suo posto, ogni rigo deborda fluttuante nel successivo e torna in risacca. Ogni immagine parte da sé e s’immerge in gioco di cerchi concentrici come sasso gettato in sorgive acque. Fuori dal fuori i passi di un io poetico denso, pensieroso, viandante tra mondi. Affascina la mollezza dolce e fiabesca di questo trasporto che cuce la bestemmia dell’abbandono trasformandola in infinito. E’ pagina sospesa in cui l’ago del silenzio buca confini e limiti e d’inverno sta la mia donna è tutt...

(Redazione) - Su Ketti Martino: Soglia - Inner - Suture (per Repertorio del perdurare) di Anna Rita Merico

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  Su Ketti Martino: Soglia - Inner - Suture (per Repertorio del perdurare) (1) (di Anna Rita Merico) Avrei potuto capire, guardare con cura l’incisione sulla pelle assorbire piano l’indifferenza della città avrei potuto lasciare che il mare disordinasse ogni particella e nelle case di quartiere respirare l’umido dei vecchi ma le dita e le feroci corde (crudeli come le gocce che bevevo) erano lì a serrare i polsi giorno dopo giorno: dove eravate spettatori sepolti nella terra? Forse sotto foreste disboscate, o sotto grattacieli? E di questo vivere intorno, e mai dentro, ignari? Dove eravate, voi, a non dire? Fui obbediente fui consacrata fui nella vita e nella morte seppellita . (2) Soglia (pg 15-33) leggera la soglia d’ingresso in una musica poetica sospesa tra realtà di luoghi e transiti di passaggi in dimensioni di dentro. Ondivago l’occhio poggia tra attimi di tempo quotidiano e tensione al congedo, al confine della lingua. La dimensione del viaggio alberga sulla soglia facendo...