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(Redazione) - Echi di Fedro (dialoghi poetici) - Vincenzo Thoma con Annalisa Mercurio

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  Affondi nel ventre dei nostri giorni così come disgrazia di un'impronta d'ombra sulla neve e comprimi l'aria che ci serviva per far respirare quel che restava dei sogni avanzati da ogni notte che ci siamo pensati senza poterci nemmeno sfiorare ( Annalisa) non c’è averti più profondo di quando mi sei perimetro di niente attorno e spesso al buio ci rivedo assorti a fare coordinate della vita prima del tuo inatteso evaporare ai sensi alle speranze alle mie mani e ti ritrovo polvere sul tempo delle mie cose, tante ed inattese, e tu, fra tutte, ad evocarmi il mare che senza te non potevo solcare (Vincenzo) Sai, quando finiremo di lottare e di chiamare 'nobili' le guerre cadremo a croce su sabbie mobili per essere inghiottiti dai fantasmi dei buoni propositi che ardono – stanchi, emaciati– da che siamo nati e che si faranno poi brina e gelo soffocando le voci nei brividi opachi urleremo in seno a sconfitte e torneremo cominciando a dar vita a noi. A copie di quello che

(Redazione) - Figuracce retoriche - 16 - Sineddoche e Metonimia

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  A cura di Annalisa Mercurio Voleva chiederla in sposa, ma chiese solo la sua mano… SINEDDOCHE: ETIMOLOGIA E SIGNIFICATO Il termine sineddoche deriva dal greco  συνεκδοχ ή  e dal latino  synecdŏche : ‘ prendo insieme’ o ‘comprendere più cose insieme, ed è una  figura retorica di contenuto. Abbiamo una sineddoche quando andiamo a sostituire una parola con un ’ altra, ovviamente non con un ’ altra parola a caso, ma con una parola che avrà con la prima una relazione che riguarda l ’aspetto quantitativo: una parte per il tutto (la mano per la donna chiesta in sposa), il singolare per un plurale  (lo straniero per gli stranieri), il genere per la specie (l’animale per tutte le specie animali), il numero determinato per un numero indeterminato (mille baci per molti baci). Angelo Marchese spiega che “ la sineddoche può inoltre essere particolarizzante o generalizzante. Quando diciamo mortale invece di uomini, formiamo una sineddoche generalizzante in quanto la soppressione parziale di sem

(Redazione) - Figuracce retoriche - 15 - Anastrofe e Iperbato

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A cura di Annalisa Mercurio ANASTROFE Inizio col gioco a me caro delle associazioni di idee: della parola anastrofe quello che salta al mio orecchio è il termine italiano in lei contenuto nastro. Questo non ha nulla a che fare con la spiegazione etimologica del termine che vedremo in seguito, ma questa rubrica ama smontare gli schemi canonici (senza abbandonarli) per dare un po’ di spazio al pensiero alternativo. Dunque, come associare la parola nastro alla spiegazione di ciò che è questa figura retorica? Immaginate un nastro di raso, liscio, lineare: questo nastro è la nostra frase costruita con le regole di base che vogliono nell’ordine un soggetto, un predicato verbale, un complemento oggetto. Ora prendete i lembi di questo nastro e invertiteli: otterrete qualcosa di altra forma ma di stesso contenuto, qualcosa che ha un aspetto maggiormente decorativo e lezioso, ma che può essere un po’ più complicato da leggere. L’ anastrofe è, dunque, una figura retorica che consiste nell’inve

(Redazione) - Figuracce retoriche - 14 - Climax e Anticlimax

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  A cura di Annalisa Mercurio Niente a che vedere con il vostro climatizzatore, o forse sì. Immaginiamo una stanza fredda, accendiamo il climatizzatore: grado dopo grado la temperatura della stanza aumenterà fino a fare caldo, poi caldissimo. Ora spegniamo. Piano piano la temperatura da calda si farà tiepida, poi fredda infine, freddissima. Ecco un esempio pratico (ma poco letterario) di climax e anticlimax. Chi segue ogni mese la rubrica sa che tutti i nomi delle figure retoriche derivano dal greco antico e queste non fanno eccezione: l’origine di climax infatti è κλῖμαξ, che significa scala. Tanto per confonderci le idee, questa figura retorica ha però anche altri nomi latini: gradatio gradino, ascensus salita (e fin qui non è che i latini abbiano avuto una gran fantasia, sempre di scale e ascensori si parla) e catena (da cui la definizione italiana concatenazione ). Dice un vecchio proverbio, “il climax è fatto a scale, c’è chi scende e c’è chi sale” e, una volta giunti in cima, p