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Visualizzazione dei post con l'etichetta poesia italiana

Giudeosufismo

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  Con lo sguardo-uncino — con lo sguardo-amo — ogni parola àncora  alla fallacia del Sé. Ogni parola è ancòra inutile, di per sé. Quasi afono invece e senza intenzione nel regno della tacitazione il mugugno di vento del Senza nome . ______ Testo - inedito 2025 - e foto di Sergio Daniele Donati 

(Redazione) - Specchi e labirinti - 35 - INVITO ALLA LETTURA DE “L’ISOLA TRA LE SELVE. POESIE SCELTE 1967-2024” DI UMBERTO PIERSANTI (MARCOS Y MARCOS)

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di Paola Deplano Il fiore della letteratura italiana, Il fiore delle Mille e una notte, Il fiore della mitologia greca .  Sono solo alcuni titoli di antologie d’altri tempi dei, in cui si sottintendeva l’idea di un bouquet letterario da offrire al lettore, il fior fiore di ciò che si doveva conoscere di un autore, di un volume o di un periodo letterario. Un titolo del genere sarebbe calzato a pennello all’antologia L’isola tra le selve. Poesie scelte 1967-2024 di Umberto Piersanti, con prefazione di Fabio Pusterla, recentemente uscito per i tipi di Marcos y Marcos. In questo volume chi ha percorso passo passo l’evoluzione poetica dell’urbinate, valutando i cambiamenti e le costanti dei suoi scritti non può che convenire che, effettivamente, in esso siano contenute le liriche più riuscite, sia dal punto di vista stilistico che di contenuto. La giostra , malinconico ritratto della sofferta paternità dell’autore, L’isola , ricordo mai sbiadito di un viaggio lontano e di una donna al...

Sei milioni (#2)

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  Sei milioni, sino a quella memoria, era un numero  senza mistica, né canto. Era numero come altri nella lista dell'infinito. Sei milioni ora è memoria della pelle senza prima, né dopo. È numero espunto  dalla lista del sacro per diventare stella morta in un firmamento che piange. _____ Testo - inedito 2025 - e foto di Sergio Daniele Donati  

Poesie inedite ed edite di Patrizia Bambini - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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Un piacere vero poter pubblicare alcune poesie inedite ed edite di Patrizia Bambini , capaci di mettere in dialogo diretto un reale umano sempre battente e un simbolo che si fa - a tratti  -  canto e invocazione. Come vedrete sono poesie in cui ricorre spesso il termine " luce " che, tuttavia, assurge a significati e valenze differenti, così come significato diverso nei tre inediti ha ricorrente uso di stilemi e parole del registro e del dominio del " corpo ".  Corpo e Luce , per l'appunto, sono un binomio molto caro e, forse a tratti abusato, dalla contemporanea poesia, ma la delicata, anche se decisa, declinazione, che ne da in questi inediti la poeta colpisce il lettore, e a fondo. Una lettura da non perdere. Per la Redazione de Le parole di Fedro il caporedattore - Sergio Daniele Donati KINTSUGI Se tornerai a salvarmi con gli occhi saldi di chi sa cosa vuol dire il fondo, quella trincea scavata a mani crude dove si ricompongono i frantumi con colature giall...

Horror Vacui (Inedito di Nerio Vespertin) - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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"Horror Vacui" di Nerio Vespertin " Natura abhorret a vacuo " (la natura rifugge il vuoto): così recita l'adagio latino che si pensa essere traduzione di un pensiero di origine aristotelica, nata dal contrasto del filosofo greco con il pensiero atomista. Tale idea pare definire il vuoto o come inesistente o, quanto meno, subito colmato e riempito dalla natura stessa. Al di là della prova scientifica dell'esistenza del vuoto, ormai assodata da secoli, l'idea di una sorta di terrore nei confronti del nulla  ha avuto enormi influssi sia in letteratura che nell'arte figurativa, tanto da portare molta critica a definire come effetto dello stesso horror vacui ogni espressione artistica in cui è evidente una tendenza riempitiva. Si pensi ad esempio a molta della produzione barocca sia in poesia che in arte da molta critica anche recente  (vedasi Praz) in parte spiegata con una osrta di repulsione per il vuoto . Tuttavia assenza, vuoto, e tutto ciò che è de...

Fa diesis minore (Oblivion)

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Di quel tuo accordo — un fa diesis minore — ricordo lo strascico, lo struscio cartavetrato sulle pieghe della pelle. Avrei voluto dirti che palabras¹ in spagnolo mi ricorda tende spesse, vitali per chi decide di non vedere più. E sono rimasto schiavo della tua melodia fuggitiva, della seduzione senza appello di un troppo lungo addio. ¹ - in spagnolo " parole ", ma con una suggestiva assonanza in italiano con " palpebre ".

La Grecia di Nicola Crocetti Instant poem di Carlo Penati - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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La capacità di Carlo Penati, tra le mille altre, di saper cogliere in medias res l'essenza   delle altrui parole e di saperla trasformare in intuizione poetica mi ha sempre sorpreso.  È come se il grande poeta che è vivesse appieno il divertissement di dar corpo a ciò che, tra i mille non-detti, le parole degli altri spesso celano. Appunto di divertimento e gioco si tratta ma, certo, di un gioco che ha tutta la serietà e rispetto delle regole dell'attività ludica dei bambini. Mi è capitato più volte di vederlo creare così, la penna in mano a cogliere i profumi dei luoghi in cui le parole altrui lo trascinano e dargli nuova forma poetica. Qui lo vediamo all'opera sull'onda della fascinazione, che immagino immensa, di sentire Nicola Crocetti parlare della moderna poesia greca. E i versi che Carlo Penati ci restituisce sono stupendi davvero. Intensi, incisivi, a volte quasi aforistici versi che qui il poeta ci dona e che vi invito a gustare col piacere, forse un po' ba...

Poesie inedite di Simone Migliazza - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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«Eppure, questa sarebbe un’approssimazione.» Sono le parole finali di uno degli inediti di Simone Migliazza  che oggi vi proponiamo. Poesie " de l'incertitude¹",  della delicata ipotesi sospesa, del dubbio come fertile seme di elaborazione,, quelle che oggi vi sottoponiamo si caratterizzano per un ritmo, anch'esso volutamente incerto e in parte sincopato, che conduce il lettore nel dominio del possibile. Sono inediti che volutamente evitano il dire forte , « l'écriture trop assertive,  trop affirmé,  tranchée²»  e si  rivolgono , a mio avviso a una tradizione di lingua francese che trova nei delicati " suggerimenti e suggestioni " di Claude Roy il suo epigono. Ed è proprio per questo che, nel commentarle, la lingua francese mi sorge spontanea, forse per un richiamo di memoria o forse per elezione inconscia. La poesia di Simone Migliazza , dicevamo, qui si caratterizza, con evidente paradosso, per una certa capacità di nascondimento, per un delicatezza so...

(Redazione) - Anfratti - 04 - L'odio

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  di Alessandra Brisotto “I signori della guerra” (Acrilico su tela di A. Brisotto) L’odio. In realtà non ci sarebbe nulla da dire o, meglio, da aggiungere a riguardo, in quanto facente parte di un linguaggio suburbano, se per urbano si intende simbolicamente umano. Tuttavia, anche quest’ultimo termine, “umano”, sta mutando il proprio significato, accasandosi nell’emisfero digitale, impalpabile ed evanescente.  Stiamo evaporando nell’universo, perdendo la cognizione dei confini “persona”, maschera o uomo che si intenda, e con noi si espandono e sprigionano incontrollatamente anche i sentimenti, le percezioni, le avversioni, l’amore e l’odio, ormai privi di confini tattili. Il tatto, che ha le sue radici nella mente, come la parola, le concezioni, i dolori, l’evaporazione, è in attesa. Eccoci ora immersi in una mescolanza invisibile e informe di vapori umani, oggetti naturali e artificiali, sentimenti e affetti, molto simile al brodo primordiale costituito principalmente da qua...

Fonocene | Phonocene di Ilaria Boffa - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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È un vero onore e un profondo piacere potervi proporre un progetto di sound recording e poesia  (per l'ascolto potete cliccare su questo link )    dell'artista Ilaria Boffa, i cui fini registri espressivi si muovono su più forme che, come sotto spiega la stessa autrice, fondono la profondità lessicale, testuale e timbrica con l'ascolto e la ricerca sonora anche extra testuale e ambientale. Leggerla e ascoltarla diviene pertanto per il fruitore un'esperienza pienamente sinestetica unica che ridona alla poesia uno dei suoi sensi e significati più profondi: essere per chi la riceve spunto totalizzante e modificativo. Che cosa possiamo fare se non appartenere alla vita? sono i versi finali di questo componimento, nato in inglese e con esiti mirabili. E, forse, la risposta al tale domanda conclusiva è proprio nel processo creativo stesso eletto che dona esattamente, a chi ha la fortuna di viverne gli esiti, un un pieno senso di appartenenza alla vita (e non solo nel e per ...

Poesie di Nicola Manicardi - con nota di Sergio Daniele Donati

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Ho impiegato tanto tempo prima di riuscire a commentare, con la mia solita  balbuzie, queste poesie.  Ed è inutile fingere: la causa di questo mio ritardo è un dato personale ed emotivo. Perché in queste linee poetiche vibra una città, anche se spesso in modo implicito, ed è una città, da me mai vissuta e solo visitata, ma dove la mia famiglia ha immerso le sue radici per cinque secoli: Modena. Ciò che riesce Nicola Manicardi a ridonare in queste poesie a uno che, come me, nasce e vive meneghino, ma non smette mai di ascoltare il canto delle sue radici "ghirlandine", è il sapore agrodolce della memoria altrui, dell'altrui vissuto per e in noi. Modenese era mio padre, non io, e, pur non essendo lui poeta, manifestava - molto meno io - la stessa dolce capacità di Manicardi di ridonare all'oggetto -  ma anche agli oggetti e alle cose in sé - delle sue parole il senso profondo  della loro esistenza, prima, durante e dopo esser diventati simboli. E questo è talmente moden...

Katana

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Se ti avessero detto da piccolo quale sforzo costi alla schiena mantenersi dritta e della lacrima salata  di uno sguardo fisso sull'orizzonte, se avessi imparato da giovane  quanto sia brutale  lo schiocco dello sterno  quando si allinea al moto interno delle viscere in immobile postura, e quanto forte gridi il polso per tenere fissa la spada sull'asse orizzontale di un desiderio senza intenzione, se avessi mantenuto anche tu calma e ascolto in meditazione mentre milioni di voci morte imploravano la tua memoria, o avessi recitato senza sosta il mantra dell'accoglienza del diverso  mentre pianti bambini ti grattavano l'epitelio  e l'urlo taciuto dell'abbandono  si faceva strada  tra ciglia e gola, se avessi fatto tutto questo almeno un istante, non ti prenderesti gioco ora dell'etica di un uomo canuto  che ripone la Katana nel fodero e finalmente si concede un riposo orizzontale e senza sogno. _____ Testo - inedito 2025 - di Sergio Daniele Don...

Due poeti allo specchio (Elisa Malvoni e Sergio Daniele Donati)

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El Matorral Scalare la latitudine  da un continente a un arcipelago dal Matorral a Castillo sui cayucos e sulle gambe. “ Bienvenidos ” alle cancellate bianche. All'arsura ancòra delle sabbie oltre questi confini di calce fino a un capanno di pietra col tetto crollato in altra pietra. In grembo al solo muro scuro sdraiarsi sotto un lenzuolo d’ombra ri-tirarlo a sé di ora in ora chiedere asilo alla longitudine. Inedito 2025 di Elisa Malvoni  Oh Salgari Il viaggio è dimensione ristretta senza spessore e lenta. Eppure proietta prismi di sogno nel regno dei nostri desideri. Mi allungo anch'io orizzontale al suono delle tue parole e chiedo ritmi tribali; un tuffo ocra nell'antico. Resto qui, l'occhio velato  da nebbie lombarde. Inedito 2025 di Sergio Daniele Donati 

Due poeti allo specchio (Michela Silla e Sergio Daniele Donati)

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  Fai di cristallo ogni fuga che nascondo – sono cieca al vero – cuore senza fondo di muschio e pietra. Lo scirocco benedice la riva – ma tu chiedimi del maestrale che agogna l'orizzonte, il cielo fermo sulla linea del mare, la sua terra, la sua culla                                       da perdonare. inedito - 2025 - di Michela Silla Nei nomi del vento  io mi perdo. Mi affascina il canto corale  degli alisei ,  e quel loro odorare  di schiuma e  di pensieri mai conclusi. E non ho domande da porti se non la preghiera  di un ascolto soffuso, di ciò che è prima d'ogni nome; tu e io, muti  e mitigati  dal suono di un soffio la cui eternità  è fuori dal simbolo. inedito - 2025 - di Sergio Daniele Donati ______ NOTIZIE BIOBILIOGRAFICHE Michela Silla , nata a Cagliari nel 1984, è laureata in Lettere e ha conseguito il Dottorato di Ricerca  in F...