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Poesie inedite ed edite di Patrizia Bambini - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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Un piacere vero poter pubblicare alcune poesie inedite ed edite di Patrizia Bambini , capaci di mettere in dialogo diretto un reale umano sempre battente e un simbolo che si fa - a tratti  -  canto e invocazione. Come vedrete sono poesie in cui ricorre spesso il termine " luce " che, tuttavia, assurge a significati e valenze differenti, così come significato diverso nei tre inediti ha ricorrente uso di stilemi e parole del registro e del dominio del " corpo ".  Corpo e Luce , per l'appunto, sono un binomio molto caro e, forse a tratti abusato, dalla contemporanea poesia, ma la delicata, anche se decisa, declinazione, che ne da in questi inediti la poeta colpisce il lettore, e a fondo. Una lettura da non perdere. Per la Redazione de Le parole di Fedro il caporedattore - Sergio Daniele Donati KINTSUGI Se tornerai a salvarmi con gli occhi saldi di chi sa cosa vuol dire il fondo, quella trincea scavata a mani crude dove si ricompongono i frantumi con colature giall...

Estratto dalla raccolta inedita di Annalisa Mercurio "I ritrovati" - con nota di Sergio Daniele Donati

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  "Questo progetto nasce dal fatto che, a pelle, ci sono persone che penso di avere già incontrato, in altri tempi, altre vite, quelle che penso siano anime antiche.  Sto stilando una lista delle persone che mi hanno dato questa sensazione.  Vorrei scrivere su ognuno di loro un flash che duri quanto il tempo impiegato a comprendere che fanno parte di coloro che chiamo I RITORNATI ". (Annalisa Mercurio) _______ ESTRATTO DALLA RACCOLTA ___ M. Emme dice di essere barocco. Ha l’impulso dei vent’anni e pupille d’altri mondi. Possiede una parola per ogni poro di pelle. A volte sputa lava che gli scorre nelle vene. Credo che altrove mi sia stato padre. ___ F. Effe , aveva sempre lo stesso cappello . Di sera Matera scivolava ai suoi fianchi e al mattino lisciava la pelle di tufo. Cercava di imbottigliare il canto dell’upupa per farne un talismano. L’ho sfiorato una sola volta. Viaggia spesso nel tempo rincorso dai gatti. ___ Volti Riconosciuti tra la folla alcuni dei miei volti,...

Il sogno di Joyce (un racconto di Goffredo De Andreis) - con nota di lettura di Cristina Simoncini

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  IL SOGNO DI JOYCE Un sabato sera di metà giugno, James Joyce – che ha una ventina d’anni o giù di lì – mentre sta entrando al Davy Byrnes per bagnarsi il becco, tenta di rimorchiare una pollastra. Le ronza attorno, propone una pinta al pub, fa lo spiritoso. Insomma, ci prova, ma non si accorge che nei paraggi c’è il ganzo della ragazza, un tipo irascibile, un attaccabrighe incline al pestaggio che, appena si accorge delle mire del giovane Joyce, lo stende con due cazzotti poderosi e definitivi. Potrebbe chiudersi qua, ma il tipo è una bestia e ha tracannato in eccedenza, quindi, non pago, continua a colpire con i calci, finché, di punto in bianco, come se si fosse ricordato di un appuntamento, si gira e se ne va, lasciando Joyce con due costole rotte, un polso slogato, profondi tagli agli zigomi e l’autostima sotto i piedi. Il ragazzo Joyce rimane a terra a lungo. Il sangue gli esce dalla bocca, avrà sputato uno o più denti, probabilmente. Non ce la fa a muoversi e nemmeno a chie...

Poesie inedite di Melita Ruiz - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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  Emanuela Maggini (in arte Melita Ruiz ) è danzatrice di tango, attrice e poeta, e percorre con la sua sensibilità più forme espressive tracciando tra di esse linee di comunicazione tanto delicate, quanto profonde.  Siamo lieti di poter pubblicare dei suoi inediti che proprio questa antica idea di una possibile – se non necessaria –  comunicazione tra diversi livelli espressivi rendono manifesta.  Come vedrete, due delle tre poesie sono proprio dedicate specificatamente al Tango, e, a livello timbrico e ritmico ne ripercorrono le cadenze, le pause, i pieni e le assenze.  In questo la poeta manifesta la rara dote di saper trasmettere al lettore non solo i registri lessicali e di significato sui quali i suoi versi si poggiano, ma una vera e propria idea ritmica precisa che ci immerge tutti in atmosfere in cui la sinestesia occupa un ruolo centrale.  Dire sensuale  il verso di Melita Ruiz   sembra essere un'ovvietà, visti i richiami alla cultura tan...

Horror Vacui (Inedito di Nerio Vespertin) - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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"Horror Vacui" di Nerio Vespertin " Natura abhorret a vacuo " (la natura rifugge il vuoto): così recita l'adagio latino che si pensa essere traduzione di un pensiero di origine aristotelica, nata dal contrasto del filosofo greco con il pensiero atomista. Tale idea pare definire il vuoto o come inesistente o, quanto meno, subito colmato e riempito dalla natura stessa. Al di là della prova scientifica dell'esistenza del vuoto, ormai assodata da secoli, l'idea di una sorta di terrore nei confronti del nulla  ha avuto enormi influssi sia in letteratura che nell'arte figurativa, tanto da portare molta critica a definire come effetto dello stesso horror vacui ogni espressione artistica in cui è evidente una tendenza riempitiva. Si pensi ad esempio a molta della produzione barocca sia in poesia che in arte da molta critica anche recente  (vedasi Praz) in parte spiegata con una osrta di repulsione per il vuoto . Tuttavia assenza, vuoto, e tutto ciò che è de...

La Grecia di Nicola Crocetti Instant poem di Carlo Penati - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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La capacità di Carlo Penati, tra le mille altre, di saper cogliere in medias res l'essenza   delle altrui parole e di saperla trasformare in intuizione poetica mi ha sempre sorpreso.  È come se il grande poeta che è vivesse appieno il divertissement di dar corpo a ciò che, tra i mille non-detti, le parole degli altri spesso celano. Appunto di divertimento e gioco si tratta ma, certo, di un gioco che ha tutta la serietà e rispetto delle regole dell'attività ludica dei bambini. Mi è capitato più volte di vederlo creare così, la penna in mano a cogliere i profumi dei luoghi in cui le parole altrui lo trascinano e dargli nuova forma poetica. Qui lo vediamo all'opera sull'onda della fascinazione, che immagino immensa, di sentire Nicola Crocetti parlare della moderna poesia greca. E i versi che Carlo Penati ci restituisce sono stupendi davvero. Intensi, incisivi, a volte quasi aforistici versi che qui il poeta ci dona e che vi invito a gustare col piacere, forse un po' ba...

Poesie inedite di Simone Migliazza - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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«Eppure, questa sarebbe un’approssimazione.» Sono le parole finali di uno degli inediti di Simone Migliazza  che oggi vi proponiamo. Poesie " de l'incertitude¹",  della delicata ipotesi sospesa, del dubbio come fertile seme di elaborazione,, quelle che oggi vi sottoponiamo si caratterizzano per un ritmo, anch'esso volutamente incerto e in parte sincopato, che conduce il lettore nel dominio del possibile. Sono inediti che volutamente evitano il dire forte , « l'écriture trop assertive,  trop affirmé,  tranchée²»  e si  rivolgono , a mio avviso a una tradizione di lingua francese che trova nei delicati " suggerimenti e suggestioni " di Claude Roy il suo epigono. Ed è proprio per questo che, nel commentarle, la lingua francese mi sorge spontanea, forse per un richiamo di memoria o forse per elezione inconscia. La poesia di Simone Migliazza , dicevamo, qui si caratterizza, con evidente paradosso, per una certa capacità di nascondimento, per un delicatezza so...

Fonocene | Phonocene di Ilaria Boffa - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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È un vero onore e un profondo piacere potervi proporre un progetto di sound recording e poesia  (per l'ascolto potete cliccare su questo link )    dell'artista Ilaria Boffa, i cui fini registri espressivi si muovono su più forme che, come sotto spiega la stessa autrice, fondono la profondità lessicale, testuale e timbrica con l'ascolto e la ricerca sonora anche extra testuale e ambientale. Leggerla e ascoltarla diviene pertanto per il fruitore un'esperienza pienamente sinestetica unica che ridona alla poesia uno dei suoi sensi e significati più profondi: essere per chi la riceve spunto totalizzante e modificativo. Che cosa possiamo fare se non appartenere alla vita? sono i versi finali di questo componimento, nato in inglese e con esiti mirabili. E, forse, la risposta al tale domanda conclusiva è proprio nel processo creativo stesso eletto che dona esattamente, a chi ha la fortuna di viverne gli esiti, un un pieno senso di appartenenza alla vita (e non solo nel e per ...