(Redazione) - Genere In-verso - 23 - A proposito di Piero Ciampi

di David La Mantia Piero Ciampi era tutto quello che si immagina dei poeti: una vita amara ed agra , per dirla con Bianciardi, il contrasto tra l'immaginazione creatrice e il dolore di sapersi gretti e meschini, il non saper essere altro che questa incapacità di vivere, questa inettitudine all'esistenza, il sarcasmo su di sé ed il mondo, un cinismo portato all'estrema potenza, farcito talora dalla violenza. E tutto stretto, ingabbiato nel narrare l'abitudine: svegliarsi, maledire quel risveglio, andare, camminare, lavorare, mangiare, bere. Fare i bisogni, fare sesso. Maledire chi ti infelicita la giornata. Campare, insomma. Senza accorgersi dell'amore. In un mondo senza amore e senza speranza. Piero Ciampi era un Modigliani fuori del tempo, uno nato nella città strampalata per eccellenza, Livorno, di fronte alla casa natale del pittore novecentesco maledetto per antonomasia. Uno a cui il destino aveva giocato un brutto scherzo. Bohème ? Certamente. Ma quasi un ...