Rachmaninoff – Adagio del piano concerto #2 in C Minor, Op. 18  Io ti raggiungerò, padre, nel luogo designato, ti raggiungerò; a passo felice con i chiodi nelle scarpe, ti raggiungerò e a nulla varranno le cetre e i liuti,  là,  dove il suono della fonte sarà sovrano,  dove lo scacco sarà pedone.  Io ti raggiungerò,  e sarà sorriso che unisce, padre e sarò di nuovo figlio,  del vento e delle cicale, come allora,  e il sasso che rimbalza  cricchetto, ricochet, grillo salterino.  E rideremo rideremo,  come non abbiamo riso allora, e la risate si alzeranno come vele,  padre, e ci porteranno nel luogo  che i nostri occhi hanno sognato lontano, lontano,  e sarà musica di cembali  e flauti e liane a cui appendersi, e sarò figlio del vento e delle cicale, e sarai figlio del vento e delle cicale. Io ti raggiungerò, padre,  e immergeremo i piedi nella neve che si farà scherzose beffe dei nostri “ohi che freddo, ohi ohi”, e ridere...