Il miele ereditato

 

Non avrei voluto davvero rivedere 
nel tuo sguardo perso
– così tanto mio –
le tracce di una memoria densa.
Avrei voluto per te poter separare
i mieli di una melanconia ereditaria
dall'occhio rapace e giusto
sul futuro del mondo.

Forse tutto questo era scritto.
Che un padre un giorno
osservasse con terrore
nelle ossidiane del figlio
i falsi lenimenti dolciastri 
sulla ferita sempre aperta 
della sua stessa storia,
forse era scritto.

È il momento della scelta.
È ora che ti passi
– e tu ascolti bene –
le formule in lingua antica
che trasformano quei mieli in parola
e lo zolfo in terra d'ocra.

È un'operazione ad alto rischio.

«E io vi donerò un cuore nuovo
che possa contenere parole nuove»
dice il testo, e omette il dolore
di un intervento senza anestesia, 
né memoria.

Oppure, perdiamoci assieme
in questo orizzonte grigio-fumo,
mano nella mano, perdiamoci 
assieme.

VIDEO-LETTURA di Lorenzo Pieri


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Testo  inedito 2025 –
di Sergio Daniele Donati
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