Dialoghi poetici coi Maestri - 69 - Paul Verlaine



 
Chant D’Automne

Les sanglots longs
Des violons
De l’automne
Blessent mon cœur
D’une langueur
Monotone.

Tout suffocant
Et blême, quand
Sonne l’heure,
Je me souviens
Des jours anciens
Et je pleure.

Et je m’en vais
Au vent mauvais
Qui m’emporte
Deçà, delà,
Pareil à la
Feuille morte.

Paul Verlaine tratto da Poèmes saturniens (Paris, Lemerre 1866)

Canto d'autunno

I perduranti singhiozzi
dei violini
dell'autunno
mi feriscono il cuore
con un languore
monotono.

In asfissia 
e stanco, quando
l'ora batte
io mi rammento
dei giorni andati
e piango.

E mi lascio trascinare
dal vento malevolo
che mi trasporta
di qua e di là
simile a
foglia morta.

Traduzione libera di Sergio Daniele Donati



Mon regard se repose
sur la peau d'un cri d'absence
monotone et épuisé.
Et il n'y a pas de saison 
dédié à pleurer
pour ceux qui ont choisi
le chemin de la lente évanescence.

Sergio Daniele Donati -  inedito 2024

Il mio sguardo riposa
sulla pelle di un grido d'assenza
monotono e spossato.
E non c'è stagione
dedicata al pianto
per chi ha scelto
la via della lenta evanescenza.

Traduzione dal francese di Sergio Daniele Donati

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Commenti

  1. mentre leggevo la prima poesia ho pensato a les feuilles mortes

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  2. Antonio D'aggiano7/5/24 01:36

    Ispirato dal meraviglioso confronto poetico espongo in poesia il mio commento.

    Quando la VIS immaginativa
    della Poesia diventa evocativa
    Oggi è già il domani che intona
    il malinconico canto di una bohème che non tornerà mai più.

    RispondiElimina

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