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Polittico del nascondimento

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(...) tutto questo per non dire quanto fertile sia il terreno dell'inadeguatezza, per non aprire al mondo la ferita del nascondimento, per non parlare senza sosta del desiderio d'essere accolti (...) Accompagna la memoria una lieve brezza  un profumo acido  d'adolescenza ribelle;  pesa l'incapacità mia  di dirmi diverso dall'assenza che ha devastato - prima che imparassi l'uso della spada - il mondo di sogno; dei miei sogni più acerbi. Lascia ch'esploda la bellezza della penombra, nella decadenza  del tuo autunno. E poi taci; non farti maschera ma coriandolo,  non gesto, ma gestazione. Vivi nascosto  e non piangere sul lathe biosas versato. Allora è certo, affascina l'Antico ma la rovina testimonia la balbuzie del futuro; l'incanto del passato è morso di tarantola  ed è l'incauto inciampo  di bambino a sorreggere il mondo. Alla fine di questa corsa io resto a guardia - samurai dalla sp

Un insegnamento antico

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(...) così a volte dovrai fare attenzione a non dimenticar per il sangue l'arteria, per l'inchiostro il calamaio, e a saperti dire contenitore prima che contenuto.  Solo allora saprai che è l'argine a definire il fiume e il foglio ogni tua scrittura (...) Testo - inedito 2022 - e foto di Sergio Daniele Donati

Cinque poesie di Ugo Mauthe tratte dalla silloge inedita "L'equilibrio del niente"

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Autoritratto dell'autore I Cartoon life nel fondo paziente s’aprirà un cratere a nostra sagoma e rassomiglianza e certa sarà la resurrezione II chi sa perché sono nato io e non un altro al posto mio III gente ambigua i sogni ti sussurrano un che che non sai mai cos’è IV dopo lieto solo fine V sempre s’incontrano piastrelle quadrate la settimana diventa mesi si saltella fra gli anni si confondono i giochi mai calpestare gl’incroci s’inseguono le fughe s’inganna l’attesa sull’equilibrio d’un niente è il percorso di tutti ___ Nota biobibliografica Ugo Mauthe è un pubblicitario con una lunga storia professionale come copywriter, direttore creativo e docente di comunicazione. Alla scrittura pubblicitaria ha sempre affiancato quella d’espressione. Nel 2020 è uscita per Ensemble la sua raccolta di racconti Vento Lupo e altre nove improbabili storie, vincitrice del Premio Officina, indetto dalla Casa Edit

Il quarto Alef-Bet - 07 (Vav/Zain)

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Sebbene uniti da fili di lino sacro, tutti gli e raccontano il dramma  della nascita e della distanza e, sebbene nascosti dalle nostre timidezze, ogni io e te  è la condizione d'un possibile abbraccio. Testo - inedito 2022 - e foto di Sergio Daniele Donati ©

Papà e mamma

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Sergio Daniele Donati - Autoritratto © Sei andato via, papà, senza salutare, lasciando solo una scia di ricordo tra i miei passi zoppi. Mamma va ora via  goccia a goccia - la vedo rincorrere  un suo dire bambino - e non lasciano scie quelle sue parole delicate, dense di rimpianto, il mio. Perché su quella pietra,  papà, io mi fermo; senza fondare ecclesie,  mi siedo,  e finalmente piango. Scrivo sempre per mettere ordine,  papà; non ora.  Ora mi siedo; e piango.

(Redazione) - Riflessioni, non recensioni - 13 - Andriravil (quella notte) La vita, le ombre e il palcoscenico - Andriravil (on that night) Life, shadows, and the stage

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A cura di Stefania Lombardi Questo corto di 5 minuti, ANDRIRAVIL (quella notte), parla di una madre e donna di palcoscenico, un palcoscenico maschile. Questo corto è anche un film muto che affida alle musiche e al testo della canzone la storia e i sentimenti di questa madre, donna e lavoratrice in un contesto maschile. Essendo un film muto, mi permetto, se me lo si concede, di analizzarlo passo dopo passo perché non può esserci “spoil” dove non c’è testo ma solo le nostre sensazioni, le nostre interpretazioni, i nostri sentimenti e le nostre emozioni. In cinque minuti abbiamo il racconto di una vita, musicato, assaporato e in cerca di salvezza. Eccoli qui i temi di questo toccante corto muto che affida le parole alla musica. Come sempre, i cortometraggi di Manjunathan Subramanian sono intensi, unici. All’inizio il ritmo è scandito da gesti lenti e misurati nel truccarsi e nel vestirsi. In sottofondo, in forma di musica, i pensieri della donna. Assistiamo alla sua preparazione a un pal

Midolli

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Costa ai midolli l'esercizio stanco  d'un mutismo eletto.  E costa alle ciglia lo sguardo fisso s'un indicibile tiranno. Tiravo per la giacchetta da piccolo la risposta svogliata d'un padre assente, e imparavo - col tempo - quanto collosa potesse essere la goccia del Tempo sulla mia fronte. Per questo costa alla mia rinnovata innocenza la sagra primaverile degli ottimismi, e costa - fors'anche di più - ai miei tendini scrivere di sofferenze sepolte sotto coltri di foglie, secche. La scrittura di sé - rinati dai salti avanti e indietro; in alto e in basso - d'un cuore di gesso umido costa alla mano tremula una rinuncia urticante.  Ma poi c'è il taglio, la forbice ironica  sul foglio bianco, troppo serio per esser vero; Golem senza Alef, a terra. Allora, sì, costa meno togliere cinque lettere dal mio nome e ritrovarmi a essere,  tra risate stupite, Ruolo Generale  - in stretto ordine temporale - delle ansie d'un idolo da me preso a bastonate.

Cinque inediti di Alessandro Ardigò

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1. C'è una goccia d'acqua di luce varia. Scivola sulla roccia. 2. Sono così luminose le anime fragili che mi si chiudono gli occhi per cercare il buio quando le incrocio da sole sulla via al nevaio. 3. Eri di nuovo con me col tuo sorriso di vent'anni e i capelli cortissimi. Eri una fine betulla che si chinava a toccare il fiume mossa dal vento di marzo.   4 . Passano gli anni e mi ritrovo assorto qui, nella contemplazione del vuoto in un chiostro. Solo una foglia cade se mi attraversa una rondine in volo. ___ 5. L'atteggiamento di preghiera anche in un ateo è quello della percezione e del profondo affidamento. Ci sono delle luci nel fondale del lago di montagna. ___ NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE Alessandro Ardigò (1982) è docente di Lingua e Letteratura italiana e dal 2017 è responsabile della rivista di humanities RadiciDigitali.eu. I suoi interessi di studio e di ricerca si concentrano in particolare sul medioevo e sulla contemporaneità letteraria. Per quanto riguarda la po

Amore

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(...) chiamavano amore la fatica di vivere e attenzione all'altro  il desiderio d'essere accuditi come bambini; un abuso linguistico che ancor oggi  mi fa balbettare suoni disarticolati quando  vorrei dire al mondo ch'io amo (...) Testo - inedito 2022 - foto ed elaborazione grafica di Sergio Daniele Donati ©

La profezia di Nietzsche di Gianpaolo G. Mastropasqua

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Gianpaolo G. Mastropasqua in una foto di Dino Ignani È con profonda commozione che Le parole di Fedro pubblica questa poesia inedita di Gianpaolo G. Mastropasqua, scritta dal poeta e amico per il padre mancato solo pochi giorni fa (14.11.2022). La redazione tutta si stringe attorno al dolore dell'autore capace tuttavia di lasciar trasparire in questi versi anche il dolce ricordo di una presenza fondamentale per lui. Per la redazione  il caporedattore Sergio Daniele Donati E quando nacqui germogliante di visioni nell'ora tremula del travaso, acquatico come oceano e piangente di nuova terra dalla ferita di una madre al seno di spuma dove addentavano i nutrimenti istantanei nello spazio delle infinibili lingue d'oro nella radura della pelle dormivo vivendo. E tu padre mi cullavi con gli astri negli occhi, nella casa minuscola in via Marconi, che strisciavo albeggiando in discussioni animate col pulcino bianco impiccato al lampadario, affinché volasse sul letto, per giocare con

(Redazione) - Un "accordo in bemolle minore" di lettura: su tre sillogi contemporanee (BIGNOZZI, COPPOLA E URSELLI)

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A cura del caporedattore Sergio Daniele Donati Partiamo da un simpatico false friend.  Una nota di lettura, anche prima che sia nota, è bene che sia portatrice di un suono solo. Ma uno spartito musicale non è composto di note soltanto. Ci sono anche gli accordi e spesso questi sono composti da tre note distinte.  L'armonia tra le tre note che compongo l'accordo ne creano l'unicità e identificabilità.  Forse per questo sono abituato, sin da piccolo, a leggere almeno tre libri contemporaneamente.  Mi piace tracciare linee e fili tra scritture diverse tra loro. Che poi queste linee di congiunzione siano immaginarie o meno, in fondo, poco conta. Anche le costellazioni sono linee immaginarie e tanto immaginate , prive di consistenza fisica tra le  stelle che le compongono che spesso non sono nemmeno appartenenti al medesimo sistema e si trovano distanti tra loro anni luce. Eppure l'uomo, attraverso quell'immaginario, ha orientato le sue navi per millenni.  L'ordine,

It's just jazz

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È solo jazz - pazzo passo di gatto nero, sul tetto - solo jazz. Sta nel tempo, salta, e poi al trono del tempo torna vicino a quella voce nera, di matrona. Tu soffia e aspira nell'armonica, nature boy, di te si dirà, lo sai, poi ch'eri troppo giovane per quei sudori ch'eran sogni quei tuoi amori ma che hai piegato bene alla vita dello strumento la voce e delle stelle il canto a quel tuo inespresso pianto. 

(Redazione) - Nota di lettura su SENZA TEMA! Poesie coraggiosamente atematiche (AA.VV. a cura di Pietro Pàncamo - edizioni Simple 2022)

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È uscita a luglio 2022, per i tipi di Edizioni Simple, a cura del poeta  Pietro Pàncamo , la raccolta di poesie di Autori Vari,  SENZA TEMA! Poesie coraggiosamente atematiche . La raccolta, come il titolo stesso sembra voler indicare, si caratterizza per una apparente assenza di una tematica comune alle composizioni.  E, richiamandosi sempre al titolo, questo appare essere un atto di coraggio , quantomeno nel suo richiamarsi ad un libertà non solo tematica ma anche stilistica e di linguaggio degli autori.  In realtà, tuttavia, a ben vedere, alcune linee, seppur soffuse, paiono mettere in relazione le diverse scritture.  E, facendo un esercizio caro alla ermeneutica ebraica, è sempre bene cercare di trovare la similitudine nella differenza e la differenza nel simile, facendo così comunicare il sim-bolo col dia-bolo, ciò che rende simile e dà merito al nostro comune esistere, con ciò che, separando, insegna il valore della diversità e della unicità di ciascun oggetto. Le due forme di co

(Redazione) - Su OFFICINA 21 (Entheos Ed 2022) di Laura Spazzacampagna e Federico Bario

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È uscita da pochi giorni l'opera di Laura Spazzacampagna e Federico Bario Officina 21 (Entheos ed 2022).  L'opera, di altissimo livello contenutistico, si caratterizza per un dialogo poliespressivo tra le opere dell'artista figurativo Bario e la poeta Spazzacampagna , in cui parola e immagine perdono i loro specifici contorni per disegnare assieme una traccia di viaggio.  Tale percorso è caratterizzato da tratti in parte iniziatici che non possono sfuggire.  Non siamo semplicemente di fronte a una parola che si ispira ai colori e ai tratti delle immagini o, al contrario a linee figurative condotte dalla parola.  L'impressione che ne ha il fruitore nella immediatezza della lettura/osservazione è di una perfetta fusione - o meglio interazione -  tra due vie espressive forse solo in apparenza lontane tra loro.  Se sopra ho parlato di iniziazione non è certo per attrarre chi mi legge in un mondo new age style con facili formule esoteriche, che chi scrive respin