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Dialoghi poetici coi Maestri - 31. Umberto Piersanti

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VOLTI volti, volti nella mente infissi, sempre più infissi e incerti, e poi così lontani, lontani e persi, nell’oscura veglia mi siete d’intorno, vicini, così vicini alle mani e agli occhi, padre da un grande tempo dimori oltre la valle che la nebbia copre, la grande nebbia che sta oltre, oltre ogni casa e campo, come chi ha la vista quasi spenta risalgo con le mani alla tua fronte, su ogni piega mi soffermo e insisto, del tuo magro sorriso ricerco il dono e i tuoi occhi madre sono i più chiari, io me li stampo dentro, mi fanno il sangue lieto e nulla può il dolore che m’abbranca, restano chiari e azzurri oltre lo sguardo, lo sguardo mio che tanto s’appanna sorella dalla veste chiara ora m’allacci i pattini e spingi alla discesa, lascia ch’io tocchi ancora i tuoi capelli così lunghi e scuri l’altra ha quei tacchi larghi, larghi e spessi degli anni di guerra, tra le ginestre lei rifulge tanto che degli occhi appannati lacera il velo e padre e madre, e la bruna sorella l’altra più chi

Het

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Su musica di J S. Bach - Clavicembalo Ben Temperato  (esec. Richter)  Si sfiorano sottili dita e nutrimenti tra l'oltre e l'altrove.  Il coro di voci lontane  ci arruffa i volti  La stella ride e noi, ignari del nuovo orizzonte, continuiamo a portare i nostri nomi