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Il centro e la pratica marziale interiore

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"Cerca il centro", disse il mio maestro. "La tecnica non può funzionare se non mantieni il contatto col tuo baricentro". Poi mi chiese: "Ok l'hai perso, cosa fai per ritrovarlo?". "Appoggio lo sguardo sulla linea dell'orizzonte", risposi meccanicamente; una lezione imparata a memoria. "No", disse indurito, "Lo sguardo viene dopo, molto dopo".  "Sensei, io non lo so", risposi. Non parlò più e se ne andò a correggere qualche altro allievo. La sera, come sempre, un grande parlare tra noi allievi, qualche bicchiere di vino e un grande amichevole casino. "Cos'hai?", mi disse lei, "sembri assente". Era una delle allieve più anziane del mio maestro. Bassa, fortemente in sovrappeso, con uno strano accento della Francia centrale. Quando però saliva sul tatami restavamo tutti estasiati. Sembrava danzare al ritmo della sua spada di legno, tracciando con la sua punta linee che sembravano pennel

La quercia

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Ferma.  Roccia del deserto,  opaca.  Immobile presenza  millenaria, solitaria.  Indifferente al dubbio,  solletico per la corteccia,  attenta ai messaggi del vento,  Ascolti.  Ponte tra l'indicibile e il firmamento,  eretta avanti la mia scelta.  Silente, in un mondo senza Verbo.  Torre d'ossidiana, memore della lava.  Io, canna al vento,  stanca guardia senza sguardo  sulla mia scelta afona.

Io ricordo

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Le memorie son come farfalle notturne. Falene sgraziate che si posano ansiose dove trovano piccole luci. Io ricordo, maestro, quell'istante in cui le nostre spade di legno si sono incrociate, gli sguardi posati sugli orizzonti alle nostre reciproche spalle. "Ancora non va", mi dicesti. "Non sei uscito abbastanza dalla linea d'attacco e hai il peso sul piede sbagliato". Ti amavo, come un vero allievo ama un maestro, vero. Tu sorridevi, percependo in me il desiderio di dare il massimo. Poi mi dicesti: “chiudi gli occhi”. Io li chiusi e piansi; poi li riaprii. Al tentativo successivo la tecnica, come un tuono, esplose perfetta. La punta della mia spada di legno seguì una linea orizzontale diretta all'altezza dei tuoi profondi occhi. Taglio orizzontale che tanto risuona nel simbolo. Creare la cecità nell'altro per permettergli di vedere. " Questo è il segno etico della tecnica e anche della tua richiesta. Tra sei mesi passerai l'