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Il quinto Alef-Bet (binomi) - 03 - Ghimel e Dalet

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  Dopo il primo passo una porta azzurra e, dietro, pensieri celati al mio stesso pensiero.           Occorreva farsi piccoli allora           e rinunciare a parole di muffa           per dare nutrimento puro           al nòcciolo di pesca           che abita i miei midolli.  Varcai nel sogno quella soglia con la coscienza che al risveglio  il colore dei miei occhi sarebbe mutato.  La varco oggi nel ricordo di ciò che cercai di essere per poter stare al tuo fianco.           Si tinge  di indaco e cobalto,           di paura e desiderio           il gorgo senza fondo           della tua assenza           per un uomo incapace           di parlar d'amore.

Il quinto Alef-Bet (binomi) - 02 - Bet e Ghimel

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  E mi dici:  esci dalla casa e io non voglio che temo la bora e la boria del mio primo passo. E mi dici:  esci e cadi e io non voglio rincorrere chi non ha mezzi propri né voglio inciampare su lemmi ancora sconosciuti. E mi dici: ti indicherò io dove andare. E io mi guardo allo specchio d'ottone di un'infanzia negata, e non posso che uscire dalla casa che quello specchio mente e mi fa bello e pronto al mondo mentre ancora il cordone ombelicale con un'assenza barbara e palindroma canta il suo canto di vendetta. E mi dici: esci dalla casa, io ti proteggerò, e poni la tua mano calda sulla mia nuca.  E io esco, e il mondo, sì il mondo, si mostra alle mie retine, e tu, che tutto sai, mi puoi dire cosa sia quel liquido caldo e salato che mi scende dagli occhi? ____ Testo - 14.10.2023 - di Sergio Daniele Donati

Il quarto Alef-Bet - 04 (Ghimel/Dalet)

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Porta d'ebano e argilla. Trasuda tra le resine  l'arte sottile di saper ricevere in dono le tinte pastello d'una parola nuova; in un cuore antico. Fotografia e testo (inedito 2022 ) di Sergio Daniele Donati ©

Il quarto Alef-Bet - 03 (Bet/Ghimel)

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  Brivido davanti all'uscio. L'ipotesi d'un passo fuori  nel cortile, verso la schiena d'un povero impaziente di donare insegnamenti stretti. E poi il canto dell'abbandono - tre vecchie vestono il nero del Coro del ritorno ; là in quel luogo, davanti all'incognita d'un viaggio a spirale. Foto e testo inedito (2022) di Sergio Daniele Donati ©

Ghimel (in tre versi)

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Ghimel di Sergio Daniele Donati La forza di quella domanda creò spirali centrifughe dentro casa; un silenzio felice.

Ghimel

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Su musica di F. Chopin - Notturni, nell'esecuzione di Brigitte Engemor  Gattoni a stento, tenace. Sorridi al sogno.  È argento la sorgente,  spirale del tuo movimento.  Licheni ocra intenso,  vene giocose  per la tua verde linfa,  incidono su pietra antica  la mappa del tuo nome.  Io padre e figlio del sogno,  t'attendo fiducioso.  Sguardo da pastore  verso valli d'anelito,  mi dondolo lento.  Il tuo futuro è battito d'ala  tra i miei occhi.  Apro le braccia, silenzioso;  l'onda della vita canta.  “Vieni Gabrièl, ce la fai!”